Il territorio e il vino in Liguria
Il mare e il paesaggio hanno da sempre esercitato un’influenza molto importante sullaviticoltura e la produzione di vino in Liguria. I vigneti, esposti alla brezza marina e spesso coltivati in scoscesi dirupi che degradano verso il mare, producono vini con una “salinità” tutta personale e particolare, difficilmente presente nei vini prodotti altrove. I terrazzamenti ed i ripidi pendii, spesso privi di strade di accesso, come nella zona delle “Cinque Terre”, hanno fatto spesso definire la viticoltura ligure come “eroica“. La vendemmia è svolta rigorosamente a mano e il trasporto delle uve a spalla, non per scelta ma per necessità imposta dalla conformazione del territorio. Le piccole quantità di vini che se ne ricavano si distinguono per la loro originalità nel panorama enologico italiano.
La storia della viticoltura in Liguria
Le prime tracce della coltivazione della vite in Liguria risalgono all’epoca romana, mentre l’asperità del territorio ne aveva impedito lo sviluppo nelle epoche precedenti. I vini liguri sono citati da Plinio il Vecchio, anche se comunque le prime coltivazioni sono probabilmente opera degli Etruschi, infatti le prime testimonianze sono relative al alla Riviera di Ponente, nell’odierno territorio di La Spezia e nelle Cinque Terre. L’affermazione commerciale di Genova e della Repubblica Marinara, ha dato poi notevole impulso anche alla viticoltura e alla produzione del vino. I contatti con popoli e culture diverse hanno poi sicuramente contribuito ad arricchire la regione dal punto di vista ampelografico. Nel 1500 era noto il fatto che le uve della riviera ligure si distinguevano per la loro qualità e si trovano i primi riferimenti al vitigno Albarola. Risalgono all’inizio dell’800 i primi repertori delle varietà di uva e dei vini prodotti in Liguria, ne quali si nominano sia il Vermentino che l’Albarola (a Genova conosciuta come Bianchetta). Anche ai giorni nostri le condizioni ambientali e del territorio non consentono coltivazioni estese e per questo motivo la realtà vitivinicola della Liguria, è costituita prevalentemente da cantine piccole e con produzioni in genere limitate.
I vitigni in Liguria
L’entroterra ligure è costituito in gran parte di zone montuose, per cui la produzione vitivinicola in Liguria si concentra lungo tutta la fascia costiera ed in parte, laddove possibile, nelle aree interne della regione. Le varietà più diffuse sono a bacca bianca, in particolare nell’area centrale e orientale, mentre nella parte occidentale della regione si concentra la produzione di specie a bacca nera. Il vitigno a bacca bianca più importante della Liguria è il Vermentino, mentre quello a bacca nera è il Rossese, una varietà che ricorda il Nebbiolo per il suo basso contenuto di sostanze coloranti. Le altre uve bianche coltivate in Liguria sono il Vermentino, Pigato, Bosco e Albarola, mentre quelle a bacca nera sono il Rossese, l’Ormeasco (Dolcetto) e la Barbera. Il Ciliegiolo è invece diffuso nella aree centrali e orientali della Liguria.
Le zone di produzione del vino in Liguria
Partendo da est, ossia dalla Riviera di Levante, la prima zona vinicola che si incontra sono i Colli di Luni, zona che si estende fino alla provincia di Massa Carrara, in Toscana. L’uva a bacca bianca più diffusa è qui il Vermentino, utilizzato sia in purezza sia per la produzione del Colli di Luni Bianco, al quale si aggiunge Trebbiano Toscano e altre uve a bacca bianca. Il Colli di Luni Rosso è invece prodotto con Sangiovese, Canaiolo Nero, Ciliegiolo, Pollera Nera e Cabernet Sauvignon.
Le Cinque Terre prendono il nome dalle cinque località che si affacciano sul mar Ligure nella parte orientale della regione in provincia di La Spezia. Il paesaggio delle Cinque Terre è fra i più suggestivi che si possano osservare, con i vigneti piantati in ripidi e scoscesi pendii, su terrazzamenti che degradano verso il mare. I vini delle Cinque Terre sono prodotti con le uve dei vitigni Bosco, Albarola e Vermentino, dalle quali si ottengono vini bianchi secchi e il raro passito Sciacchetrà, prodotto con uve surmature lasciate appassire in locali aerati.
Più a ovest, le aree DOC della Val Polcevera e del Tigullio si distinguono per i vini prodotti con l’uva Bianchetta Genovese, nome con il quale è localmente nota l’Albarola.
La Riviera di Ponente è caratterizzata dalla produzione di vini rossi, con le uve dei vitigni Rossese, Ormeasco (Dolcetto) e Ciliegiolo. Il Rossese è il protagonista assoluto dei vini della DOC Dolceacqua. Con il Rossese si producono vini rossi fruttati e tannini poco aggressivi, caratterizzati da un colorazione tenue e smorzata, simile a quella dei vini da Nebbiolo. L’Ormeasco è invece il protagonista della DOC di Pornassio. Con la stessa uva si produce anche l’Ormeasco Sciac-trà, un vino rosato da non confondere con lo Sciacchetrà delle Cinque Terre. Il Vermentino e il Pigato sono vitigni geneticamente affini e caratterizzano i vini bianchi nella DOC Riviera di Ponente, in particolare nelle zone comprese fra le città di Savona e Imperia.
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